L'ODISSEA DEL RITORNO
UNA INCREDIBILE AVVENTURA

Il 28 ottobre 1918, con la sconfitta e la dissoluzione dell'Impero Austro-Ungarico, nasceva la Repubblica Cecoslovacca e Masaryk entrava trionfalmente a Praga.
I legionari che avevano combattuto in Italia e in Francia tornarono nella loro nuova Patria.
Ma così non fu per la Legione in Russia, la più grande, un vero esercito, che era rimasta intrappolata nelle spire della guerra civile russa.
Masaryk aveva raccomandato ai comandanti della Legione di non interferire negli affari interni della Russia, mantenendo una certa equidistanza tra bianchi e rossi.
Le potenze occidentali pensarono ad un certo punto di utilizzare la Legione in funzione anti-bolscevica, ed un generale francese, Maurice Janin, ne fu posto a capo.
Il desiderio dei legionari, però, era solo quello di tornare a casa: avevano combattuto per l'indipendenza e avevano vinto. Ora che la guerra era finita non volevano continuare a combattere per una causa che non avevano scelto..
Dovevano confrontarsi con l'ostilità dell'Armata Rossa. Trozky aveva piú volte tentato di disarmare la Legione, che però aveva rifiutato di ottemperare agli ultimatum.
Era così cominciato il lungo esodo verso est, per raggiungere il porto di Vladivostok. Mentre bianchi e rossi si combattevano senza quartiere, obiettivo della Legione fu quello di controllare la Transiberiana. Incredibilmente, il progetto riuscì.
I legionari occuparono militarmente tutti i centri abitati che sorgevano lungo la grande linea ferroviaria. Vi impiantarono fabbriche, officine, fattorie e quant'altro fosse necessario all'approvvigionamento di oltre cento treni in movimento verso est con settantamila persone a bordo. Lo sforzo organizzativo fu enorme, ma coronato da successo.
Il trasferimento non fu indolore. L'Armata Rossa non dava tregua e la Legione dovette aprirsi la strada con le armi. I convogli che portavano i legionari erano scortati da treni corazzati, tra cui il mitico Orlík.
Molti furono gli episodi epici, tra cui una grande vittoria sull'immenso lago Bajkal: i soldati di una Nazione senza mare avevano trionfato nell'unica vera battaglia navale della loro storia.
Il trasferimento fu lento e difficoltoso, reso difficile dalle condizioni proibitive dell'inverno siberiano, con temperature che raggiunsero i -50°.
Piú di 4000 furono i caduti.
Gli ultimi convogli raggiunsero Vladivostok tra il 1920 e il 1921.
Con una serie di trasporti via mare i legionari tornarono a casa: alcuni attraverso l'Oceano Indiano, altri attraverso il Pacifico, il Canada, o il Canale di Panama, gli Stati Uniti e infine l'Atlantico.
Avevano, in pratica, fatto il giro del mondo.
Alcuni capitoli de "Il calice di porpora" sono dedicati a questa incredibile avventura.
Nella foto: il treno corazzato Orlík (l'aquilotto).